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La recente approvazione della riforma del Codice della Strada ha sollevato una serie di interrogativi riguardo alla sua efficacia nel garantire una maggiore sicurezza stradale, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto di possibile rilevanza Costituzionale, ovvero la ricerca di un equilibrato bilanciamento tra obiettivi perseguiti e azione repressiva. Tra le disposizioni più controverse della riforma, spicca la tolleranza zero per l’uso di alcol e droghe alla guida, un cambiamento sottile, ma cruciale: vediamo perché.
Alcol e droghe alla guida: la riforma è legittima?
Una delle principali critiche riguarda l’estensione delle sanzioni per l’uso di droghe anche in assenza di effettiva alterazione alla guida. In particolare, chi risulterà positivo al drug-test durante un controllo, va incontro alla revoca o sospensione della patente per 3 anni, al di là della verifica sulla effettiva alterazione psicofisica del conducente durante la guida. Questa verifica da parte degli operatori di polizia non sarà più necessaria ai fini del rilevamento dell’infrazione e quindi dell’inflizione della relativa sanzione.
E per l’alcol? Chi viene trovato alla guida con uno tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro si vedrà comminare una multa compresa tra 573 e 2.170 euro, oltre alla sospensione della patente per un periodo che va da 3 a 6 mesi. Se invece viene trovato un tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, la sanzione è sia detentiva che pecuniaria (arresto fino a 6 mesi e ammenda da 800 a 3.200 euro) e patente sospesa da 6 mesi a un anno
Questo enorme ampliamento dell’ambito di applicazione delle sanzioni muove dubbi sulla proporzionalità delle misure e solleva preoccupazioni riguardo alla possibile violazione di principi costituzionali. Infatti, tale estensione sembrerebbe invadere una sfera diversa dall’obiettivo principale della riforma, mettendo in discussione la sua legittimità e coerenza con i principi fondamentali della giustizia e della legalità.
Autovelox e multe multiple: dubbi sulla trasparenza e l’equità nel controllo del traffico
Oltre alle controversie legate alle sanzioni per l’uso di alcol e droghe, la riforma pone anche interrogativi riguardo alla trasparenza e all’equità nel sistema di controllo del traffico, specialmente per quanto riguarda l’utilizzo degli autovelox e la gestione delle multe multiple nello stesso tratto stradale. Questi aspetti richiederanno un’analisi approfondita al fine di garantire un’applicazione equa e trasparente delle nuove norme.
Il ruolo del professionista giusto: difendere i diritti
In questo contesto di incertezza, vista la profonda e peculiare azione repressiva messa in atto dal Legislatore, molti cittadini si troveranno ad affrontare le brutali conseguenze di questa riforma. Per mitigare gli effetti delle sanzioni, bisognerà agire tempestivamente e affidarsi a chi potrà garantire immediato e competente supporto.
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