INDICE
L’Amministrazione di sostegno: una guida essenziale
L’amministrazione di sostegno, introdotta dalla Legge 9 gennaio 2004, n. 6, si pone come strumento fondamentale nel panorama giuridico italiano per assicurare la protezione e l’assistenza di chi, a causa di diverse circostanze, non è più in grado di provvedere ai propri interessi.
Cause della necessaria nomina e differenze con l’Interdizione
L’amministrazione di sostegno non è esclusivamente legata a problemi di salute mentale. Può essere richiesta per una varietà di motivi, come una grave malattia degenerativa, traumi cerebrali o anche condizioni di incapacità fisica che precludono la gestione autonoma delle proprie necessità quotidiane.
Differenze tra Amministrazione di sostegno e Interdizione: mentre l’amministrazione di sostegno mira a assistere e supportare la persona in specifiche aree della sua vita (ad esempio, nella gestione del patrimonio o nelle decisioni mediche), lasciandole comunque una certa autonomia decisionale, l’interdizione è una misura più radicale. Una persona interdetta viene considerata legalmente incapace di compiere atti giuridici e, pertanto, viene privata di molte delle sue libertà civili. L’interdizione viene solitamente applicata in caso di gravi e permanenti condizioni di incapacità mentale.
Per iniziare il procedimento per la nomina di un amministratore di sostegno è sufficiente rivolgersi al Giudice Tutelare del Tribunale del luogo di residenza dell’interessato. Una volta avviato il procedimento, il Giudice valuterà la situazione con l’ausilio di perizie mediche e sentendo le parti coinvolte, per assicurare che la decisione sia nel miglior interesse del beneficiario.
Conseguenze dell’amministrazione di sostegno
Dopo la nomina, l’amministratore avrà la responsabilità di curare gli interessi della persona, che potranno spaziare dalla gestione del patrimonio, alla scelta delle cure mediche, fino alle decisioni di carattere personale. L’obiettivo è sempre salvaguardare la dignità e il benessere della persona assistita, intervenendo laddove sia necessario, ma rispettando sempre la volontà e i desideri dell’assistito quando possibile.
Immagina Maria, una signora di 80 anni con l’Alzheimer. La malattia ha progressivamente eroso la sua capacità di gestire autonomamente la sua vita e i suoi beni. Suo figlio Marco, dopo aver notato che Maria aveva difficoltà anche solo nel gestire le bollette, ha deciso di rivolgersi a un avvocato per capire come poterla aiutare. Con l’amministrazione di sostegno, Marco potrà assicurarsi che i diritti di Maria siano protetti, potrà gestire il suo patrimonio evitando possibili truffe e prendere decisioni mediche nel suo interesse.
La figura dell’amministratore di sostegno è cruciale nella salvaguardia della persona e dei suoi diritti. L’Avv. Luana Virzì, in sinergia con altri professionisti, ti potrà offrire una consulenza accurata e mirata, garantendoti un supporto completo. Se ti trovi in una situazione simile a quella di Marco e Maria e necessiti di orientamento, lo Studio Legale CMV è il punto di riferimento ideale per te.