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Autovelox e multe: quando la sanzione è illegittima?

autovelox

Autovelox e multe: quando la sanzione è illegittima?

Negli ultimi tempi, l’aumento degli autovelox fissi e mobili sulle strade italiane ha sollevato numerose polemiche. Se da un lato la sicurezza stradale è fondamentale, dall’altro è legittimo chiedersi se tutte le sanzioni siano realmente valide. Non sempre, infatti, i rilevamenti rispettano le disposizioni di legge e, in alcuni casi, la multa può essere contestata. Vediamo quali sono le principali irregolarità che possono ledere i diritti degli automobilisti e come questi ultimi possono difendersi, facendo riferimento alla normativa vigente.

Regole per gli autovelox: cosa dice la normativa?

  • Autovelox fissi: devono essere sempre segnalati in modo chiaro e visibile, con un cartello posto almeno 80 metri prima nei centri abitati e 150 metri prima sulle strade extraurbane, come previsto dall’art. 142, comma 6-bis del Codice della Strada. Se il segnale è assente, coperto da ostacoli o posizionato a una distanza inferiore a quella prevista, la multa può essere contestata;
  • Autovelox mobili: anche se utilizzati temporaneamente, devono comunque rispettare le regole di segnalazione. In particolare, devono essere preceduti da un cartello di avviso, anche mobile, come stabilito dal Decreto Ministeriale 282/2017. Se un autovelox mobile viene posizionato su strade urbane senza la presenza di una pattuglia, il rilevamento potrebbe non essere valido.

Quando la contestazione potrebbe essere illegittima?

Molte sanzioni per eccesso di velocità possono essere annullate per vizi di forma o irregolarità procedurali, ma non tutti gli automobilisti ne sono a conoscenza. Di seguito i motivi più comuni:

  1. Cartello di preavviso non regolare: se il segnale di avviso è posizionato dopo l’autovelox, è illeggibile o non rispetta le distanze minime stabilite dall’art. 142 del Codice della Strada, la multa potrebbe essere contestata;
  2. Strumento non omologato o non tarato: gli autovelox devono essere omologati e sottoposti a taratura periodica, come previsto dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 113/2015. Se nel verbale non è riportata la data dell’ultima verifica metrologica, l’accertamento potrebbe non essere valido.
  3. Verbale incompleto o errato: il verbale deve contenere informazioni dettagliate come il modello dell’autovelox, il margine di tolleranza applicato, l’ente che ha effettuato la rilevazione e il numero di omologazione del dispositivo. Qualsiasi omissione può rappresentare un valido motivo di contestazione, secondo l’art. 383 del Regolamento di Attuazione del Codice della Strada.
  4. Posizionamento su strade non autorizzate: alcuni autovelox vengono installati su tratti di strada dove la legge non ne consente l’utilizzo. L’art. 4 della Legge 168/2002 stabilisce che sulle strade urbane il controllo della velocità con dispositivi automatici è consentito solo se è presente una pattuglia al momento della rilevazione;
  5. Errata valutazione dei limiti di velocità: se i limiti di velocità non sono chiaramente indicati o sono stati modificati senza un’adeguata segnalazione, la sanzione può essere contestata, come stabilito dall’art. 104 del Regolamento di Attuazione del Codice della Strada;
  6. Fotogrammi non chiari: le immagini devono essere nitide e permettere l’identificazione del veicolo. Se risultano sfocate o incomplete, la multa potrebbe essere annullata.

Come tutelarsi in caso di multa sospetta

Se hai ricevuto una multa per eccesso di velocità e hai dubbi sulla sua legittimità, è essenziale esaminare con attenzione ogni dettaglio. Data la complessità della normativa e delle recenti interpretazioni giurisprudenziali, ti consigliamo di contattarci tramite uno dei nostri canali, che puoi trovare alla pagina Contatti, così da valutare insieme le possibili azioni da intraprendere.

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